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    Cultura ThaiI Templi in Thailandia

    I Templi in Thailandia

    Spiagge dorate e un mare da favola: la Thailandia è nota per i suoi panorami incantati per le sue numerose isole, tra punti di interesse turistici e luoghi incontaminati.

    Tra le attrazioni che è impossibile non visitare durante la vostra visita in Thailandia spiccano i numerosi templi, espressione di storia e tradizioni.

    In questa guida proponiamo un approfondimento proprio sui templi thailandesi:

    • Quali sono i diversi tipi di templi
    • Dove si trovano i templi più belli e frequentati? 
    • Cosa bisogna sapere prima di visitare un tempio in Thailandia?

    Quali templi si trovano in Thailandia?

    La Thailandia è un paese ricchissimo di templi. 

    Da nord a sud del Paese, in ogni provincia e distretto i templi sono davvero numerosi, tanto che se ne calcolano un totale di circa 40 mila.

    Com’è facile immaginare, essendo il Paese del Sorriso un territorio a prevalenza buddhista (si stima che circa il 95% della popolazione segua questa religione), sono i templi buddhisti a prevalere.

    Ma non solo…

    Sono presenti infatti anche templi induisti, e uno dei più visitati si trova nel cuore della capitale, Bangkok. 

    Si tratta del Tempio di Sri Maha Mariamman, conosciuto anche con il nome thailandese di Wat Khaek; un tempio Hindu situato in una delle vie più famose di Bangkok, Silom Road, che si presenta come una struttura coloratissima, impossibile da non identificare.

    Voluto da un’antica comunità indiana emigrata fino a Bangkok, esso è dedicato alla Dea Mahamariamman, e riserva ampio anche alle altre divinità. 

    Il tempio di Sri Maha Mariamman è diventato negli anni un importante punto di riferimento per le comunità Indù Tamil della zona ed è aperto a fedeli e turisti tutti i giorni.

    Un altro tempio induista è il Preah Vihear, anche se esso è sorto in una zona di confine con la Cambogia e le due Nazioni tuttora se ne contendono la proprietà.

    I templi buddhisti più belli e famosi della Thailandia

    Tempio Wat Rong Khun
    Tempio Wat Rong Khun

    Torniamo ora ai tempi buddhisti, vera chicca da visitare durante il vostro viaggio per un’immersione totale nella cultura thailandese più autentica.

    Considerata la varietà, stilare una classifica dei templi imperdibili, più belli e apprezzati della Thailandia risulta quasi impossibile.

    Qui ve ne elencheremo alcuni.

    • Wat Rong Khun. Il grande tempio bianco, tra le strutture più stravaganti, si trova a pochi chilometri di distanza da Chiang Rai, città della Thailandia settentrionale. Le foto di questo tempio sono pubblicate ovunque, proprio per la sua unicità: interamente dipinto di bianco, con specchietti presenti nell’intonaco che lo rendono ancora più scintillante, il tempio, di recente costruzione, vuole esprimere al massimo la purezza e la saggezza del Buddha.
    • Wat Arun. Simbolo iconico di Bangkok, il tempio di Wat Arun si riconosce per la sua enorme torre alta oltre 81 metri ed è conosciuto anche con il nome di “Tempio dell’alba” perché è proprio nelle primissime ore del giorno con il riflesso del sole che la sua struttura assume colorazioni uniche.
    • Wat Phra Kaew. Considerato il tempio più sacro del Paese e collocato nel centro storico di Bangkok, il Wat Phra Kaew colpisce per la sua magnificenza: ovunque intorno a voi potrete ammirare enormi statue e dipinti, oltre che i tetti dorati visibili a chilometri di distanza.
    • Wat Chaiwatthanaram. Spostandoci ora nella città di Ayutthaya, nominiamo questo tempio dallo stile cambogiano, costruito nel 1630 che viene riconosciuto come uno dei templi più belli e caratteristici della Thailandia.
    • Wat Yai Chai Mongkhon. Rimanendo ad Ayutthaya, un altro splendido luogo di culto molto frequentato dai thailandesi è il Wat Yai Chai Mongkhon. Struttura imponente con il suo Chedi a forma di campana dell’altezza di oltre 60 metri, è uno dei templi più antichi, la cui costruzione risale alla fine del ‘500.

    Parole utili

    Se visitare un Paese diverso significa immergersi nella sua cultura e nelle sue tradizioni, non si possono visitare i templi della Thailandia senza conoscere alcune parole chiave, spesso legate alla figura del Buddha (un essere che ha raggiunto il massimo grado dell’illuminazione), i cui insegnamenti sono a fondamento della religione buddhista. 

    Un argomento importante, quello del buddhismo al quale abbiamo dedicato questo articolo di approfondimento.

    Ma veniamo ora alla terminologia strettamente legata ai templi.

    Il Wat, una parola che avete già incontrato più volte in questa guida, indica il tempio stesso in Thailandia ma anche in Cambogia e in Laos, e si traduce esattamente con “il luogo dove è costruito il tempio”.

    Il Wat a sua volta è composto da diverse parti. 

    Vediamo qui le principali: Chedi, Stupa o Pagoda, termini che indicano la struttura che nel tempio contiene le reliquie. 

    Generalmente di forma sferica o a tumulo, essi rappresentano un importante luogo di meditazione.

    Nei templi troviamo poi le Chofah, decorazioni che abitualmente sono collocate alle estremità dei tetti degli edifici sacri o nei cortili dei wat e si riconoscono per la loro forma di uccelli a metà tra aquila e uomo. 

    Ci sono poi i Prang, torri anch’esse con la funzione di reliquari, i Phra Ubosot o Bot che rappresentano il corpo principale del tempio o sala dell’ordinazione e il Vihan, un tempio meno sontuoso riservato alle celebrazioni secondarie.

    Una parte importante del Wat è la Hor Thai (o Ho Trai) la biblioteca in cui vengono conservati i testi sacri; c’è poi il Ho Rakang, il campanile (noto in lingua inglese come Drum Tower o Bell), e il Naga, un termine sanscrito che indica un serpente sacro, spesso rappresentato all’interno dei templi thailandesi.

    Tra le parole più tipiche che ruotano intorno ai Wat thailandesi, troviamo inoltre “Kuti”, una piccola palafitta che ospita il monaco, le cui dimensioni così ridotte servirebbero per scoraggiare l’accumulo di beni materiali. 

    All’interno del monastero i kuti si trovano uno vicino all’altro, allineati con ingresso verso l’interno.

    Uscendo invece dai templi, ecco un altro breve glossario con alcuni termini che vi capiterà di ritrovare: Khmer, un gruppo etnico che vive anche in Thailandia (l’interno dei loro templi è solitamente accessibile tramite un piccolo portico chiamato Mandapa) o, addentrandoci nel mondo dell’induismo, Vishnu, una delle principali divinità di questa religione e, infine, Gopura, una torre monumentale tipica dell’India Meridionale che ritroviamo come costante in tutti i templi induisti.

    Le raffigurazioni del Buddha

    Statua di Buddha

    Come per tutte le religioni, rappresentare il Buddha risulta un aspetto importante del culto.

    Le raffigurazioni del Buddha sono molto variegate e differenti: viene spesso rappresentato nella posizione della meditazione a gambe incrociate, ma anche sdraiato; di frequente il Buddha viene raffigurato sorridente o in piedi con una mano e le dita rivolte verso il cielo, ma anche sdraiato su un fianco (in generale il fianco destro), posizione che simboleggia il momento in cui il Buddha si abbandona al Nirvana.

    Infine lo troviamo spesso seduto con una gamba piegata, per esprimere le sue doti di equilibrio e compostezza.

    Come comportarsi nei templi thailandesi

    Se state programmando la visita ad uno o più templi della Thailandia, vi starete certamente domandando cosa indossare e come comportarvi per portare rispetto verso il luogo di culto.

    Come sicuramente già saprete, nei templi si entra solo senza scarpe; non è inoltre possibile entrarvi con un abbigliamento poco consono (minigonne, magliette corte, pantaloncini) e occorre sempre coprire le spalle

    Il miglior consiglio, soprattutto per le turiste di sesso femminile, è di portare sempre con voi una pashmina o uno scialle da adagiarvi sulle spalle per coprirvi durante le vostre visite ai templi.

    Entrando nel tempio, dovrete scavalcare la soglia e, una volta al suo interno, attenzione a non sedervi con i piedi verso monaci o rappresentazioni del Buddha: è consigliabile invece mantenere una posizione con le gambe incrociate.

    Per quanto riguarda invece l’atteggiamento da tenere, ecco qualche regola: massimo rispetto per i monaci che, in particolare, non possono mai entrare in contatto con le donne; evitate atteggiamenti di intimità in un tempio, come prendersi la mano o scambiarsi baci e, come per qualsiasi luogo di culto, evitate schiamazzi e risate.

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