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    Città della ThailandiaBangkokWat Samphran, il tempio del dragone

    Wat Samphran, il tempio del dragone

    Il curioso Tempio del Dragone, Wat Samphran

    Il Wat Samphran, conosciuto come il Tempio del Dragone, è un edificio thailandese decisamente originale!

    La storia che avvolge questo luogo sacro è estremamente interessante, e i più curiosi non possono perdersi una visita a questo tempio buddista.

    Scopriamo qualcosa di più!

    Dove si trova il Wat Samphran?

    Il Wat Samphran si trova in una posizione “scomoda” per così dire, lontana da quelli che sono i classici itinerari dei turisti che arrivano in Thailandia.

    Dovete sapere che, nonostante la sua particolare forma, il tempio non viene neanche riportato in alcune guide turistiche dedicate alla Thailandia!

    Per questa ragione, il tempio non è molto conosciuto, anche se negli ultimi tempi grazie alla fama raggiunta con la complicità del web, il suo flusso turistico pare essere aumentato.

    Precisamente il tempio si trova a Sam Phran, nell’omonimo distretto, all’interno della provincia di Nakhon Pathom, ed è aperto tutti i giorni dalle ore 6.00 fino alle ore 18.00.

    L’entrata al tempio è gratuita ma i più generosi possono scegliere di fare una donazione volontaria per sostenere le spese di manutenzione di questo eccentrico edificio.

    Come arrivare al tempio?

    Il Wat Samphran dista circa 40 chilometri dalla capitale Bangkok.

    Sicuramente, il modo più semplice per arrivare al Wat Samphran è prendere un transfer privato che parta da Bangkok.

    Per arrivare al Tempio del dragone da Bangkok solitamente ci vogliono 50 minuti.

    Il luogo migliore per prendere un taxi o transfer diretto al Wat Samphran è la stazione BTS di Bang Wa.

    Solitamente nei pressi di questa stazione gravitano numerosi autisti che si potrete contattare per raggiungere il Wat Samphran. Ricordate di contrattare!

    In alternativa, potete scegliere di noleggiare un’automobile oppure uno scooter a Bangkok per raggiungere in totale autonomia la località, ma tale soluzione è sconsigliata perché potrebbe essere davvero complicato destreggiarsi nel traffico caotico della capitale thailandese.

    Com’è fatto il Wat Samphran?

    Wat Samphran, il tempio del dragone
    Wat Samphran, il tempio del dragone

    L’architettura del Wat Samphran è davvero particolare, avendo una forma che sembra provenire da un’altra dimensione.

    Il tempio è composto da una lunga torre, alta circa 80 metri, di 17 piani e di colore rosa.

    L’intera struttura è poi avvolta dalla raffigurazione di un tipico drago giapponese, figura mitologica molto importante nel folklore orientale, che si attorciglia fino alla sommità la torre del Wat Samphran.

    Il dragone è meraviglioso: possiede dettagli unici e curati al massimo, che si possono notare nelle zampe oppure nelle scaglie sul corpo.

    Inoltre, il colore del drago è verde smeraldo con inserzioni dorate che si estendono fino al capo della statua, colorato di rosso e oro.

    Al primo impatto, vi sembrerà di essere faccia a faccia con una vera creatura mostruosa, proprio come quelle che solitamente si vedono in film oppure negli anime di successo.

    Il drago che avvolge il Wat Samphran è stato realizzato in ferro e fibra di vetro, ragione per cui nelle giornate più soleggiate sembra addirittura risplendere!

    Alla base del tempio si trova un giardino con sculture di animali come delfini e draghi, oltre ad una gigantesca statua del Buddha.

    Wat Samphran: un po’ di storia

    L'interno del Wat Samphran, il tempio del dragone
    L’interno del Wat Samphran, il tempio del dragone

    La storia del Wat Samphran è totalmente avvolta nel mistero.

    Difatti, non si hanno notizie certe in merito al costruttore del tempio e non si può stabilire una data certa per l’inizio dei lavori di costruzione dell’edificio.

    Si pensa che il tempio del Drago venne fatto costruire nel corso del 1980 da un tale Bhavana Buddho.

    Questa figura controversa, implicata tra l’altro diversi anni fa in un brutto scandalo, è riuscita a fare diversi proseliti, riuniti in una setta di seguaci che lo venerava come un santo.

    Dopo la vicenda che ha coinvolto Bhavana Buddho, il tempio è decaduto ma è comunque diventato un punto di riferimento per i turisti che visitano la zona.

    Si dice che la manutenzione e la cura del luogo sia un compito assolto da un gruppo di monaci che vivrebbero agli ultimi piani della torre del tempio.

    Tuttavia, anche quest’informazione sembra essere avvolta nel mistero, dal momento che molte guide del luogo tacciono sui fantomatici monaci e non confermano la loro presenza nella struttura.

    Nel corso del tempo poi, si sono sviluppate anche molteplici leggende che riguardano il tempio del dragone.

    Se visitate il Wat Samphran ricordatevi di compiere azioni ben precise come toccare la coda del drago, gettare una moneta nel “vaso della felicità” e colpire il gong del tempio.

    Dopo aver compiuto questa sorta di “rito” i locali affermano che potrete ottenere fortuna e felicità per un intero anno, anche se molti pensano che questa sia solo una superstizione creata per attirare un maggior numero di turisti.

    Perché andare?

    Il Wat Samphran non è un classico tempio thailandese.

    Per il suo stile è unico ed è assolutamente da vedere se amate il folklore orientale e volete inserire qualcosa di diverso nel vostro itinerario.

    Esplorare il tempio è un’avventura emozionante ed avvincente.

    Una volta sul luogo, potrete anche decidere di intraprendere una vera e propria scalata della torre del Wat Samphran.

    Come? Potrete attraversare l’interno del drago, compiendo un percorso lunghissimo, attraversando per intero il suo “corpo” fino a raggiungere la testa, posta sulla sommità della torre.

    Per raggiungere la testa potrete utilizzare le scale o in alternativa utilizzare l’ascensore che vi accompagnerà fino alle fauci del dragone.

    Quest’ultima parte del corpo del mostro si trasforma in una sorta di terrazza panoramica: da circa 80 metri di altezza potrete ammirare il panorama sottostante!

    Qualcuno interpreta questa sorta di viaggio per raggiungere la cima della struttura come una metafora dell’ascensione dal mondo terreno al paradiso.

    Ad ogni modo, il luogo per quanto particolare rimane comunque un tempio buddista, dunque è appropriato visitarlo con un vestiario modesto e rispettoso.

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